@echidiechi

Erica G. (Echoes)

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20 caldi abbracci virtuali a tutti, perché con il calore il mondo può diventare un posto migliore.
Liked by: elisa

Cosa vorreste per Natale? Fate finta di tornare bambini e usate questa domanda per scrivere la vostra letterina a Babbo Natale. :)

lisapontipee’s Profile PhotoIndilla
Caro Babbo Natale,
Quest'anno è stato davvero molto intenso. Per questo alla fine di tutto credo che il regalo migliore per me sia una vacanza da qualche parte, un paio di giorni fuori, dove poter stare da sola e con me stessa. Sono una persona un po' riservata, lo sai, e a volte ho bisogno di circondarmi di posti luoghi dove essere semplicemente in sintonia con me stessa. Credo mi sarebbe molto utile un viaggio.
Altrimenti, perché già so che non mi esaudirai dato che non sei d'accordo con il mio animo solitario - tsk - ti chiedo semplicemente un nuovo paio di stivaletti, dato che i miei stanno passando a miglior vita e io senza di loro mi sentirei persa.
Per il resto, regalami solo tanti sorrisi e tanta speranza.
Con affetto,
Tua,
Erica.

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C'è stato un momento in cui avete compreso di potervela, ormai, cavare anche da soli? Non deve per forza essere un momento negativo, parlo in generale.

Sì, c'è stato.
L'ho pensato quando ho deciso di partire e farmi una vita da sola.
Lo penso spesso quando vorrei rimanere isolata dal mondo, quando gli altri mi opprimono e comincio a credere che non ho bisogno di loro e, anzi, senza starei meglio - ma questa è una dolce menzogna che mi dico per cercare di proteggermi.
Però, sai, ho molta indipendenza, di questo sono sicura.
Se ora me la posso cavare da sola? No.
Ma solo perché non voglio rimboccarmi le maniche ancora una volta e combattere contro il mondo.
Per una volta voglio vivere serenamente e lasciarmi, se serve, anche aiutare da chi mi sta vicino.

Ho letto la tua risposta in home, e sai, non sono d'accordo.Ricordare il passato spesso e volentieri è un bene.Se ti trovi davanti una scelta e credi di fare uno sbaglio come hai già fatto in passato, sai che non dovrai adoperare quella scelta. Perché non imparare a convivere con il proprio passato?

A_New_Horizons_’s Profile PhotoDavide Cernuzio
Innanzitutto, nessun disturbo. Anzi, mi fa piacere che tu mi abbia scritto per condividere la tua opinione.
In linea di massima io sono d'accordo con te e il passato non si dovrebbe dimenticare; ma ciò di cui parlo io fa solo del male e mi condiziona ogni giorno della mia vita, portandomi ad avere un comportamento tutt'altro che positivo sia nei confronti di me stessa, sia con gli altri.
Se così non fosse, ricorderei più che volentieri, fidati.
Liked by: Davide Cernuzio

Se c'è una cosa che adoro, sono i proverbi. E per quanto possa sembrare scontato, questo è uno dei miei preferiti http://media-cache-ak0.pinimg.com/736x/46/60/a6/4660a6a14cd180d7baf6fed92359458c.jpg . Qual è il tuo proverbio preferito? Vorrei ricevere proverbi da ogni parte del mondo, grazie.

lisapontipee’s Profile PhotoIndilla
"Cadere sette volte e rialzarsi otto."
È un proverbio giapponese che amo con tutta me stessa e credo non ci sia bisogno di spiegare perché.

Come si fa ad andare avanti quando la mattina ci si alza con tristezza nel cuore e quel senso di angoscia che ti fa a malapena respirare dopo una grandissima delusione? Si tornerà a stare bene?

Si tornerà, sì. A sorridere al mondo, alle persone, agli amici e infine si riuscirà anche a sorridere a se stessi davanti allo specchio.
Per quanto una delusione possa fare male e ti sembri che il tuo mondo non sia più stabile, lentamente, facendo un passo alla volta, si tornerà a stare meglio, a essere più felici.
Te lo posso promettere: io lo so, io l'ho fatto. Si impara a rialzarsi.
Tornerai a sorridere, anche se ora ti sembra impossibile.
E, sai, poi splenderai più di prima.
Liked by: Babe

Domanda illogica. Se l'unico modo per continuare a vivere, dopo la maggiore età, fosse quello di scegliere tra una vita senza ricordi o una vita senza poter dimenticare niente, neanche un particolare, voi cosa scegliereste e perchè?

EnneNaive’s Profile PhotoMisceladilettere
Se la vita fosse la mia, avrei scelto quella senza ricordi per darmi la possibilità di rinascere.
Altrimenti in generale credo che vorrei ricordare ogni particolare. Amo la memoria, mi cibo di ricordi.
Liked by: Misceladilettere

Ottobre 2013. Parlaci di tutto quello che ti viene in mente di quel periodo.

Un bell'halloween, il credere di aver trovato delle belle persone con cui vivere per poi scoprire che non era così, un bell'incontro in metro con uno sconosciuto, vedere Foggia per la prima volta, passeggiate in zona Marconi, una bambina dolce che mi voleva bene, ancora tanta strada da fare.
Liked by: Delp.

"E se vi chiedessero di salvare una persona, una sola in tutta la vostra vita. Se vi vhiedessero di salvare la persona a cui tenete di più, qualcuno sceglierebbe se stesso?" Voi chi salvereste? Salvereste voi stessi ? Siete liberi di cestinare qualora non vi piacesse e/o interessasse. Un bacio.

LilianaKamdacaj’s Profile PhotoBliss.
Non sceglierei me stessa, no.
Sceglierei mio fratello. Lui deve vivere e scoprire tutte le bellezze del mondo che ancora non può vedere.
Se qualcuno già l'avesse salvato, sceglierei il mio migliore amico. È il minimo: gli devo, letteralmente, la vita.
Liked by: Bliss.

Ti è mai capitato di sentirti, in qualche modo, speciale?

Qualche giorno fa la mia psicologa ha detto: "Ti faceva sentire speciale. E questa è stata la tua grande croce."
Non riuscivo a credere alle sue parole, lì per lì. Come può essere una croce qualcuno che ti fa sentire speciale? Invece poi, parlandone, riflettendoci, ho capito che era davvero così.
Questa persona, così vicina a me e che desideravo così lontana, aveva saputo come legarmi indissolubilmente a lui. Mi faceva, appunto, sentire speciale.
"Posso fidarmi solo di te."
Mi sentivo così importante, così onnipotente da potergli migliorare la vita e contemporaneamente distruggerla. Soprattutto distruggerla.
L'essere speciale mi ha portata a un susseguirsi di sensi di colpa, di ricerca della perfezione, perché solo il mio essere perfetta avrebbe potuto renderlo felice.
E piano piano distruggevo me per costruire lui.
Ho smesso di sentirmi speciale. Non voglio più.
Non in questo modo. Non per qualcuno che vuole manipolarmi e plasmarmi, che vuole giocare con la mia anima e con le mie debolezze.
Non più.
(So che forse non era ciò che cercavi come risposta, ma non ho potuto trattenermi, dopo aver rivisto la domanda oggi.)

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Chiedo scusa per lo scomodissimo link: http://ask.fm/VoltaCeleste/answer/120674962933

«Come hai deciso di chiamarti, qui?»
Ho deciso di chiamarmi Echoes.
«La tua scelta ha un significato al suo interno?»
Sì: Echoes è una canzone dei Pink Floyd, una bellissima suite che ritengo sempre un po' mia. Inoltre mi sono sempre sentita un'eco in mezzo a tante voci.
«Se fossi una parola, quale vorresti essere?»
Vorrei essere la parola "pupilla". Ha un'etimologia molto interessante.
«E… quale sarebbe la parola che cercheresti nel mondo da affiancare alla tua?»
Cercherei di affiancarvi la parola "dolce".
«L'hai già trovata?»
Pensavo di averla trovata. In realtà l'ho pensato diverse volte nella vita; l'ultima, in particolare, ero davvero certa di averla raggiunta. Con il tempo ho dovuto aprire gli occhi e capire che più che "dolce", avevo trovato la parola "carina". E non era lo stesso, ahimè.
Ho comunque ancora fiducia di poterla trovare.
«Qual è l’ultima frase che ha mosso in te qualcosa?»
"Raccoglierò i frammenti dell'anima mia e vigilerò diligentemente su me." (Francesco Petrarca.)
«Alla vista di cosa hai spalancato gli occhi, l’ultima volta?»
Ho spalancato gli occhi di fronte alla realtà: mi sono accorta che l'evidenza era tutto ciò che potevo vivere e ho accettato di lasciare andare le fantasie, ovunque esse fossero dirette.
«Cosa ti rende felice?»
In questo periodo mi rende felice l'Università: ho la possibilità per la prima volta di studiare ciò che più mi piace e ci sto dando anima e corpo. Mi rende felice essere in un ambiente a cui, per la prima volta, sento davvero di appartenere; mi rende felice incontrare dei volti amici, impazienti di trascorrere il tempo con me e di parlare e tergiversare su argomenti letterari su cui fino a oggi con pochi o nessuno ho avuto in modo di discutere. Mi rende felice, finalmente, poter essere me stessa senza aver paura del giudizio del mondo.
«Cosa invece, ti rende triste?»
Mi rende triste sapere quante ancora difficoltà dovrò affrontare nel mio cammino; mi rende triste la consapevolezza che la mia salita non sia ancora terminata ma ancora mi aspetta, lì. E anche per questo motivo non posso essere "come tutti gli altri".
«Quale pensi sia una tua peculiarità?»
La mia dolcezza. Credo di essere una persona molto disponibile con le persone e davvero dolce nel trattarle, perché mi sento come se dovessi sempre riempire l'altro di abbracci. Non lo vuoi, tu, un abbraccio?
«C’è qualcosa che cerchi di nascondere agli occhi delle persone?»
La mia sofferenza, la mia storia. Cerco di nascondere le difficoltà che affronto di giorno in giorno. Il passato da cui cerco di scappare.
«Ti lascio un paio di righe vuote, riempile come più ti aggrada».
Mi fa piacere ricevere le tue domande, mi danno sempre modo di scoprire un po' me stessa e di trovare pezzi di anima che non ricordavo di avere. Ti abbraccio forte.

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"Allora ho pensato che forse stavo facendo l'errore giusto e ho cominciato a correre."

Oggi abbiamo fatto uno dei miei più grandi amori: Francesco Petrarca.
Petrarca e il suo "giovenile errore".
Riflettevo inevitabilmente su come siamo stati fortunati: continuando a sbagliare, Petrarca ha continuato anche a scrivere, e se avesse cessato di amare Laura e si fosse messo sulla "retta via", noi oggi non avremo il Canzoniere.
Una delle opere fondative della nostra lingua, una delle opere più importanti della nostra letteratura, una delle opere più importanti della mia vita.
Così ho capito che certi errori possono diventare capolavori,
possono riempire il mondo di meraviglia.

Il mio insegnante di comunicazione ci ha dato come compito di creare un sito web su un tema a scelta entro la fine dell'anno. Se tu fossi al mio posto su cosa lo creeresti? C'è un argomento in particolare che ti attrae?

ImapandaH447’s Profile Photochibimuff
Io farei un sito per la letteratura. Amo il mondo letterario, perciò organizzerei un sito per aspiranti scrittori, per sfegatati lettori, per studiosi letterati. Qualcosa che avvolga questo mondo immenso e che mi circondi anche di gente con questi interessi.

"Nessuno si salva da solo" - Ma io ho imparato a salvarmi da sola, spesso da me stessa. Tu?

lisapontipee’s Profile PhotoIndilla
Mi salvo continuamente da sola nella vita. Ogni giorno, in cui avrei motivi per piangere e decido invece di sorridere.
Devo dire sinceramente però che è da poco che sono diventata così indipendente, che mi sono resa conto di quanta forza abbia e di quanto dipenda da me la salvezza; tendevo, prima, ad affidarmi agli altri, ad ancorarmi a casa qualsiasi altra persona e chiamavo loro "salvezza".
Ora invece sono come un'isola.
Ed è bellissimo perché apprezzo gli altri non perché mi salvano, ma perché accompagnano i passi che io stessa, finalmente, ho imparato a compiere.
Salvarsi è una gioia, giorno per giorno.

http://ask.fm/emmepunto2014/answer/120500954074 a te che seguo :)

Oh, M, quanto mi fa piacere questa domanda!
Io sono tra le persone più soddisfatte al mondo, credo. Ma partiamo dall'inizio.
Devi immaginare una bambina di otto anni, bionda, con la frangia e le treccine, che diceva a tutti: "Io farò il liceo classico e mi laureerò in Lettere!" I miei parenti sorridevano, alzando le spalle: si sa come sono le parole di una bambina. Futili. E i progetti sono solo fantasie passeggere.
Ma per me non è stato così.
Ho continuato a coltivare questa passione per l'ambito umanistico, fino alla famosa scelta dei quattordici anni: il liceo.
Orientata nettamente verso un classico, vidi l'opposizione dei miei genitori a intraprendere questa strada. Non erano contenti della mia inclinazione, avevano sperato fino all'ultimo di vedermi cambiare idea. Spronavano perché andassi in un liceo scientifico, sperando di farmi cambiare idea - Lettere non mi avrebbe portato a niente. In quel momento cercavo di emulare il più possibile il loro ideale di figlia perfetta, così accettai.
Rinnegando me stessa.
Passai anni infernali in quella scuola, non credo serva dirlo. Oltre a non riuscire nelle materie di indirizzo, non mi trovai a mio agio con i miei compagni, così dissimili da me negli interessi e nella visione della vita. Fu difficilissimo andare avanti e fu quanto mai più di liberatorio uscire dall'aula all'orale della maturità.
Quegli anni mi sono serviti a maturare ancora di più la certezza che la mia strada fosse Lettere.
Non hai proprio idea di quanto sia stato meraviglioso entrare all'Università come matricola di Lettere moderne. Ero euforica, radiosa, come lo sono gli innamorati.
Ho conosciuto tantissime persone con i miei interessi e per la prima volta mi sono sentita visibile al mondo. Addirittura persone che non conosco mi si avvicinano perché vogliono parlare con me! Per me è tutto così nuovo e così luminoso... non ho nemmeno parole per descriverlo. :)
Se sono soddisfatta? Come non mai.
Come non mai.

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