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Erica G. (Echoes)

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"L'acqua è il principio dell'empatia, il fuoco è il principio dello scontro, della trasformazione e dell'unione, l'aria è il principio della libertà e la terra raggruppa tutti i principi" Se tu fossi uno dei quattro elementi, quale saresti?

Io sarei l'acqua, simbolo di empatia.
Riesco a comprendere, a mio modesto parere, bene i sentimenti degli altri, le loro preoccupazioni, i loro dubbi, le loro paure. Riesco ad ascoltare e capire, ad essere loro vicino, in qualche modo.
Potrei sbagliarmi, ma secondo me è così. E se dovessi identificarmi in uno di questi elementi, in uno di questi principi, dico con sicurezza l'acqua e l'empatia.

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Sei sempre dolcissima. Un giorno - un BEL giorno - ci prenderemo ciò di cui abbiamo bisogno. Te lo meriti anche tu, perché sei fantastica.

escapethereality’s Profile PhotoAlessia.
Ma leggi le tue parole?
Io sono dolcissima? Tu lo sei mille volte di più, con me.
Grazie, Setola. Un bel giorno ci prenderemo tutti i sorrisi del mondo, insieme.

Ci fai leggere qualcosa che hai scritto?

Ehm, non saprei cosa farvi leggere, quindi... questo è l'inizio del mio romanzo horror/noir. Lo stile utilizzato non è proprio come quello che uso di solito, ma ha i suoi motivi. Comunque. Enjoy it.
« Vi ricordate i vostri cinque anni? No?
Beh, avrete delle foto perlomeno. A dimostrare che c’eravate, lì, accanto alla vostra famiglia. Che avete vissuto in maniera pressappoco normale.
Io no.
Io sono morta per un anno e mezzo, o forse per il resto di quello che mi spetta di vivere.
È iniziato tutto una mattina estiva, mi hanno detto.
Lui si chiamava Lucian Seancastle, ma non è un nome che mi suggerisce molto. A me disse che potevo chiamarlo Padrone. E che il mio nome non era più vero, che sarei rinata.
Mary Kelly, mi chiamò. Non che io me lo ricordi, intendiamoci. La mente svia certi shock dimenticandoli spontaneamente, però c’è sempre qualcosa che rimane attaccato alla propria memoria, un qualche risultato di una storia così brutta.
Ho dimenticato tutto e sono certa che mi sia stata raccontata nemmeno la metà della vera storia, ma mi sta bene.
Quel poco che so basta e avanza.
Sono stata rapita da quel pazzo, insieme ad altri tre bambini. Ci nascose nel suo castello di famiglia nel mezzo delle colline e lì rimanemmo per un anno, un anno e mezzo a seconda di quando ci aveva presi. Io fui la seconda in ordine cronologico a trovarmi mio malgrado in quel parco giochi del sangue.
“Il castello dell’orrore è stato aperto,” intitolava un giornale il giorno in cui la polizia ci trovò.
Non vidi mai gli altri bambini, eravamo in aree separate. Diceva che non eravamo pronti per conoscere gli altri Prescelti. Poi, un mese prima che ci trovassero, ad un tratto ci nascose tutti nel sotterraneo. Probabilmente sapeva che stavano arrivando.
Il motivo per cui fece tutto ciò? Mi hanno sempre detto che era un fanatico, voleva solo dei bambini per sé. Ma non sono così stupida, non ci si fa chiamare Padrone solo per fanatismo. Non in un castello ».

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Oh, Setola mia, ho capito. Io... non so. Ho sempre amato quella frase appunto perché mi ci vedo e penso che sia una delle cose più veritiere che io abbia mai letto. Spesso mi accontento di qualcosa che non è il massimo, non è essenziale, solo perché in quel momento mi sembra giusto così.

escapethereality’s Profile PhotoAlessia.
Immagino. È una cosa che tendiamo a fare tutti.
Ma non ti preoccupare, mia cara Setola, un giorno non dovrai più accontentarti. Avrai il massimo.
Perché è quello che ti meriti, tesoro.
Il massimo.

Tredici anni è un grande inizio :) Complimenti, davvero. -K-

Ti ringrazio. Spero solo di poter continuare a inseguire questo (bi)sogno.

Abbiamo troppe cose in comune, che non vorrei puntualizzare. Per non far sapere chi sono, mi spiace. Sono solo curioso di sapere in che paese vivi :) -K-

Posso chiedere perché non vuoi che io sappia chi sei?
In un paese - o meglio, un buco - in provincia di Treviso.

Beh, ottimo allora :) Decisamente la risposta che mi aspeettavo da te. Allora, Erica, parlami un po' di te... -K-

Non so cosa ci sia interessante di me da raccontare.
Erica, 18 anni, abito in un posto dimenticato dal mondo.
Amo scrivere, anzi, ho bisogno di scrivere. Scrivo da quando avevo otto anni e credo che sia parte della mia ancora di salvezza di ogni giorno. Ho pubblicato un libro e tra poco pubblicherò anche una raccolta di poesie. Sono così fissata con la scrittura che da qualche anno a questa parte una delle mie attività preferite è rubare penne. Ho una fissazione per le penne blu e non riesco a non impossessarmene.
Un altro grande tassello per la mia esistenza è la musica, specialmente anni Ottanta. Amo i Toto - purtroppo non conosciuti da molti - con i quali sono cresciuta, e i Bon Jovi, che hanno accompagnato gli ultimi quattro anni della mia vita. Ovviamente poi ci sono i Metallica, come avrai intuito, i Pink Floyd e gli Skid Row. Non proseguo perché l'elenco sarebbe davvero troppo lungo. Tutto di quegli anni, comunque.
Amo anche leggere e Harry Potter è per me LA saga. Amo Stephen King, Nick Hornby e Agatha Christie.
Suono la batteria con due gruppi, uno di cover e uno di musiche nostre.
La mia canzone preferita è Nothing else matters.
Una persona molto importante per me mi ha paragonata a The Rain Song dei Led Zeppelin, anche se non credo di essere così meravigliosa.
Amo i peluche, il caffè e il the.
Sono insicura. Tremendamente insicura. Senza autostima. Permalosa.
Ma anche dolce come lo zucchero, stando alle parole di qualcuno.
Vengo sempre abbandonata.

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Echoes... Mi fa venire in mente i Pink Floyd. A cosa è riferito invece? -K-

È realmente riferito a Echoes dei Pink Floyd.
Credo sia una delle canzoni in cui più mi identifico, una di quelle che più amo.
Un giorno, poi, il mio migliore amico mi ha chiamata "Echi" - mi chiamo Erica. Mi è sembrato quasi destino, proprio come se volesse ricordarmi quella canzone, proprio come se volesse dirmi che sono in quella canzone.

"When you get what you want, but not what you need", frase di una canzone dei Coldplay, Fix You. Cosa ne pensi? E' vero che spesso confondiamo quello che vogliamo con quello di cui abbiamo bisogno? Perché? Secondo te rispecchia la tua vita o momenti di essa?

escapethereality’s Profile PhotoAlessia.
Alessia cara, una bellissima domanda.
Devo dire che sì, è proprio vero. La differenza tra ciò che vogliamo e ciò di cui abbiamo bisogno tra l'altro è molto grande, anche se invisibile.
Credo di potermici identificare nell'estate scorsa, quando mi sono messa con un ragazzo perché avevo bisogno di essere amata. Ma in realtà non lo volevo veramente, o almeno, non volevo lui.
Secondo me lo facciamo perché l'essere umano tende a soddisfare i suoi bisogni prima di tutto e, quando vede che non riesce ad ottenere ciò che veramente vuole, cerca di trasformare il suo bisogno in volontà, perché spera che si sentirà meglio.
Non so se mi sono fatta capire, ma io la penso così. E tu, mia cara?
Liked by: Alessia.

Ti aspetterò. Comunque, non so, agisco per lo più istintivamente e impulsivamente. Rischio di diventare troppo protettivo nei tuoi confronti, sappilo. -K-

Eccomi, sono tornata.
Mi fa piacere che tu agisca così, allora, se questo ti ha portato da me.
E non ti preoccupare: al momento credo di aver solo bisogno di un po' di protezione. E mi sento egoista, a dirlo.

Penso che sarai tu ad andare. Io no. Io non ti lascerei mai.

somekindofmadness’s Profile PhotoVendo lattuga;
No, io non abbandono mai.
E te, in particolare... tu sei il mio dolce Eco, ti terrò stretto fino a quando non mi obbligherai a lasciarti andare. E anche allora, ti implorerò di rimanere. Pateticamente.
Liked by: Vendo lattuga;

Sono qui. Sarò qui fino a stanotte se lo vorrai. K

Sì, io voglio.
Ora vado a cenare, poi torno.
Non so perché tu sia qui, non so cosa ti abbia portato da me, ma ti ringrazio tanto.
Liked by: dany

Ah, è orribile sentirsi così. Io pur di non pensarci abbandonavo casa il mattino presto e rientravo tardi. Per fortuna il male pian piano va diminuendo, ancora oggi ci penso però. Cerca di stare il meno ferma possibile, è difficile riabituarsi, ora.

CarotaBOH’s Profile Photodany
Mi ha appena mandato un altro messaggio, dicendo che mi chiamerà domenica.
Fino ad allora sarò in crisi, temo.
Liked by: dany

Mi ci sento ancora, è solo un po' di nostalgia. Il fatto è che mi sento capita solo qui dentro, allora dovrei raggiungere tutti voi? Perché se ci fosse un modo lo farei subito. Tu, come ti senti?

CarotaBOH’s Profile Photodany
Cerca di sentirlo più vicino possibile. Non pensare alla lontananza, ma al bene che ti vuole. Quello è importante, quello ti lega.
Hai mai provato ad "aprirti" con qualcuno lì vicino a te? Altrimenti, anche se ti sembra di essere capita solo qui dentro, non ti buttare giù. Forse non c'è un modo per raggiungere tutti, ma tutti possono raggiungere te. Prima con le parole, con la dolcezza, con il pensiero e poi fisicamente. Bisogna saper resistere. Un abbraccio lo avrai da tutti, dal vivo, un giorno. E quello sarà il giorno in cui ti sentirai più completa che mai.
Mi sento vuota, piena di mancanza. Tutto qui. Bisognosa.
Liked by: dany

*ora che arriverà la primavera, io l'adoro e voglio sentirmela dentro, appiccicata alle ossa, capisci? Voglio sentirmeli dentro quegli odori di fiori e non lo so, non ha neanche senso cosa sto dicendo.

CarotaBOH’s Profile Photodany
Non senti più A? Pensavo che in privato continuaste a sentirvi, mi sbagliavo?
Sì, certo che ha un senso quello che dici. Ora che arriva la primavera il bisogno di aver qualcuno accanto si fa sempre più vivo, lo capisco.
Credi che non ti possa colorare? Ci sono tante persone che ti possono stare vicina, e nessuno ti lascerà sola. Anzi. I colori e gli odori li sentirai tutti, grazie a chi ti vuole bene. E scommetto che anche lui, sì, ti colorerà e respirerà con e per te.

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