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Erica G. (Echoes)

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Ho letto che intendi pubblicare un libro, buona fortuna. A tal proposito volevo chiederti, quali sono i tuoi autori preferiti?

matteo89’s Profile Photomatteo rinaldi
Grazie mille! :)
Comunque, i miei autori preferiti sono, puramente in ordine casuale, J. K. Rowling, Stephen King e Nick Hornby; generi totalmente diversi, lo so, ma devo dire di essere piuttosto versatile sia sulla lettura che sulla scrittura. I tuoi, invece, quali sono?

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Sì. Che cos'è l'odio?

L'odio...
"Devi aver prima amato qualcosa per poterla odiare." (Nicholas Sparks.)
L'odio è un sentimento forte quanto l'amore.
L'odio è desiderare che una persona stia male - più di quanto lo sia mai stato tu.
Spesso l'odio è anche desiderio di vendetta, verso qualcuno che t'ha fatto soffrire.
L'odio è disprezzare ogni cosa fatta da quel qualcuno, a prescindere da come effettivamente sia stata fatta.
L'odio è, spesso, purtroppo, la voglia di ferire.
L'odio è quando, incontrando quella persona per strada, decidi di svoltare l'angolo.
L'odio è generatore di malessere, di corrosione, di acido, di rabbia e disprezzo.
L'odio... è talmente abusato. Credo che sia raro odiare veramente qualcuno, in questo modo così estremo. Spesso si confonde l'antipatia con l'odio, che è in realtà un sentimento distruttivo ed estremo che si dovrebbe ben evitare.
Come mai questa domanda?

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Beh, a pensarci bene hai ragione. Potrei far arrivare un semplice "ciao" dall'altra parte del mondo.. Non ci avevo pensato! E tranquilla, mi ero dimenticata anche io di averti fatto la domanda. Grazie per la risposta. c:

TheDaylighter’s Profile PhotoNora.
Figurati, mi ha fatto piacere rispondere e spero d'averti soddisfatta. :)

Chi sono io? Ah,bella domanda. Sono un'entità che fugge le vicissitudini del tempo e del fato,sono un pellegrino del grande mondo,sono un uomo,un ricordo,un'immagine. Sono fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni

E cosa ti porta qui, pellegrino del grande mondo?

Che cosa è meglio, una felicità a buon mercato o delle sofferenze sublimi?

Olly
Credo che sia meglio una felicità sublime, anche se per averla bisogna subire grandi sofferenze.

Ahaha brava :) Ok l'ultima,poi ti lascio in pace. "Io oso fare tutto quello che è degno di un uomo..."

Oooh, Macbeth.
Non lasciarmi stare, dimmi chi sei, sono curiosa. Speravo di spronarti a dirmelo con la citazione precedente, in realtà...

E così ricopro la mia nuda perfidia con antiche espressioni a me estranee, rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo!

Chi sei tu che, avanzando nella notte, inciampi nei miei più segreti pensieri?

Leggendo il tuo nome mi è sorta una domanda. Che sensazione ti da sentire l'eco della tua voce? A me, per esempio, mi fa sentire piccola in confronto all'immensità del mondo. Dammi una tua opinione, se ti va.

TheDaylighter’s Profile PhotoNora.
Oh, accidenti, questa domanda è di secoli fa, spero che mi perdoni per il ritardo, ho moltissime domande che si accumulano e spesso le perdo di vista, scusa tanto.
L'eco della mia voce in realtà mi fa sentire molto più grande di quel che sono. Sembra che ciò che dico possa raggiungere posti molto più immensi di quelli che in realtà la sentono davvero. Mi pare quindi di avere una forza e un potere che in realtà non ho.
Spesso rimanere ad ascoltare la mia eco mi permette anche di rimanere ad ascoltare me stessa. Forse per questo mi piacciono tanto.
Trovo comunque molto comprensibile che tu ti senta invece più piccola, rispetto a tutto il resto. Ma credo sia una questione di prospettiva, no? Mai pensato che con la tua eco puoi raggiungere il mondo? :)

Ok,corretto. Prossima domanda. "Considero il mondo per quello che è Graziano. Un palcoscenico. Dove ognuno recita la sua parte. E la mia,è una parte triste..."

Questo l'ho letto, è Il mercante di Venezia.

Siamo spesso da biasimare in questo,è noto che con un'azione pia ed un'aria devota inzuccheriamo più dello stesso diavolo

Esattamente ti riferisci a...? Scusa, mi sono un attimo persa.

Questa è la mia ultima domanda siccome domani parto, ma non starò via per molto. ''Dovresti chiederti perché ti piacciono le cose strane..'' - ''Mi divertono. Mi stimolano.'' - ''Ma ti allontanano dalla realtà.'' - ''È quello che voglio.'' Sei d'accordo? Tu, mentre, come ti allontani dalla realtà?

timassacro’s Profile Photofreehug.
Io mi allontano dalla realtà leggendo.
Leggo probabilmente troppo, un libro dura raramente più di un giorno nella mia vita, e questo è un bene perché mi permette di vivere ogni giorno in un mondo diverso e contemporaneamente anche un male perché trascorro molto meno tempo invece nella realtà.
Eppure non posso farne a meno: continuo a vivere sospesa tra mondi immaginari, perché è molto più semplice che affrontare la realtà di tutti i giorni.
Liked by: freehug.

Domanda serale: http://ask.fm/ImapandaH447/answer/70817722221

ImapandaH447’s Profile Photochibimuff
Immagine 3.
C'era un tempo in cui dondolavo la mia bambina nell'altalena del giardino.
"Più in alto!" diceva. "Forza, papà! Voglio volare!"
Io l'accontentavo, spingendola sempre più forte, facendola ridere e sorridere.
Era il tempo delle speranze, delle gioie, dei sogni ad occhi aperti; erano quei momenti in cui tutto sembrava possibile e colorato e ogni giorno splendeva il sole.
Crescendo, la mia bambina cominciò a dondolarsi da sola.
La prima volta che ci riuscì fui veramente felice e lei ne era assai entusiasta.
Si credeva capace di conquistare il mondo solo spingendosi - sempre più in alto, sempre più in alto - e aveva voluto che rimanessi a guardarla per minuti interi.
Poi, i giorni cominciarono a passare e a me iniziò a mancare la spinta che le davo.
Stava crescendo, inevitabilmente, e ora si sarebbe spinta da sola.
Poi arrivò il giorno in cui nemmeno l'altalena più la soddisfaceva: per volare aveva bisogno dell'aereo, non più del semplice vento tra i capelli.
L'abbandonò così, in un giorno mite, con il sole che si nascondeva dietro le nuvole.
Se ne andò, pronta per una nuova vita, lontano da qui.
Forse, un giorno, avrebbe dondolato anche lei una bambina nell'altalena.
A me, ora, rimane solo il ricordo malinconico della mia bambina che è volata via.

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http://ask.fm/TheDaylighter/answer/67948719178 Rispondi, se vuoi. O cancellala pure..

TheDaylighter’s Profile PhotoNora.
La mia "runa del cuore spezzato", sarebbe una penna.
Una penna particolare con cui scrivere, inchiostro che scivolerebbe via tra le pagine vuote e si porterebbe con sé tutto il dolore. Potrei disegnare all'altezza del mio cuore i segni delle ricucite, in modo da poter finalmente rimettere insieme i cocci e ritornare con il cuore intero.
Liked by: Nora.

Perché è molto più difficile conoscere dal vivo persone con i propri interessi che da un computer? Nel senso, mi guardo intorno e mi sembrano inesistenti. Davvero bisogna cercare in un'altra regione una persona "affine" o si nascondono per bene tutti?

Io credo che sia tremendamente difficile fare dal vivo ciò che ci concediamo di fare attraverso un computer. Qui, nel mondo virtuale, avvicinarsi a una persona è normale e non crea problema a nessuno. Posso addirittura nascondermi dietro un anonimo, inventare un pretesto qualsiasi e subito posso instaurare un contatto con chi mi sembra interessante. Invece, nel mondo esterno, è molto più difficile prendere coraggio e avvicinarsi a uno sconosciuto. Cosa gli dici, esattamente? Addirittura, puoi sembrare anche un idiota per essere andato a parlare con qualcuno che non conosci e spesso le persone ne potrebbero anche risultare infastidite. Su un social network no, perché sono creati anche appunto per questo motivo... ma nella realtà è tutto mille volte più difficile.
Non è che le persone affini si trovano solo distanti da noi, ma in questo momento, nella società in cui ci troviamo, è molto più semplice trovarle a distanza. Per quel che ne sappiamo, un ragazzo che abita a tre vie di distanza da noi potrebbe avere gli stessi nostri interessi e noi non ce ne accorgeremmo nemmeno, perché non abbiamo disimparato come riconoscerci a vista d'occhio e come tentare approcci dal vivo. Quando ti interessa qualcuno è molto più probabile che tu lo aggiunga su facebook che tu vada a chiedergli il numero di telefono. Dietro uno schermo ci sentiamo più forti.
Siamo convinti che, dietro uno schermo, eventuali ferite potrebbero fare meno male.

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Liked by: Michele D.

DOMANDA GIORNO 19/09/13: http://ask.fm/LauretteKnightOfHope/answer/67571760285

Appena ho visto l'immagine ho pensato spontaneamente al fatto che ognuno di noi vede qualcosa e poi, spontaneamente, ne ricava una serie di pensieri e considerazioni personali, che possono partire dall'essere puramente fisiche/scientifiche per arrivare a varie interpretazioni di pensiero. Ciò mi ha rattristata, sinceramente, perché ho pensato che siamo talmente concentrati nel dare più interpretazioni possibili a ogni cosa che ci dimentichiamo di vederla nell'essenza di quello che è, senza frammentarla in pensieri spesso inutili e probabilmente anche infondati.
Secondo me con la frase "Reality exists in the human mind," l'autore voleva dire come tutto ciò che definiamo realtà è in verità frutto della nostra mente, di un nostro pensiero e giudizio che formuliamo di seguito a una serie di considerazioni; per questo come sia realmente la vera realtà non lo potremo mai sapere. (Pensiero molto filosofico, lo so.)
Io personalmente non credo che cambierei la realtà. Non ritengo la realtà attuale quella migliore che potremmo avere, anzi, è abbastanza precaria, però non riesco nemmeno a immaginarmene una di particolarmente diversa. Siamo talmente immersi e abituati a questa realtà che immaginarne un'altra diventa pura fantasia. Inoltre, sinceramente, a me piace che la realtà sia frutto di un nostro giudizio e che non sia "di fatto": in questo modo alcune sfaccettature del mondo sono strettamente personali e ti aiutano a crearti un posto e delle idee che solo tu puoi conoscere e condividere con pochi.

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